Archive for mars 2012

Dossier Nautique & Environnement: le cas de la France


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En France les déchets issus des activités nautiques peuvent être classifiés par différents nomenclature:DIB, Déchet Industriel Spécial , DIS Déchet Industriel Banal , ou ordures ménagères.





En terme de gestion des déchets dans les ports de plaisance, une opération exemplaire peut être citée :
- l'action « Ports propres en France » est la première opération qui prend en compte le problème de la gestion des déchets issus de l'ensemble des ports.
75% des ports de plaisance en Provence-Alpes-Côte d’Azur sont engagés dans la démarche au 1er janvier   2010.


« Ports propres » est une démarche volontaire de la part des gestionnaires de ports de plaisance qui sont de plus en plus nombreux à prendre conscience de la nécessité de participer à la gestion environnementale. C'est une solution pour assurer une gestion adaptée de certaines zones à partir de méthodes et d’outils répondant aux enjeux environnementaux.
Afin d’aider les gestionnaires de ports de plaisance à maîtriser le management environnemental, il existe le site internet
www.ports-propres.org.



La demarche « Ports Propes » à suivre est constitué par 5  phases:
  • Réaliser un étude diagnostic environnemental
  • Ouvrages de traitement des eaux de carénages, de traitement des déchets spéciaux, de traitement des déchets ménagers, des eaux usées
  • La mise en place de moyens de lutte contre les pollutions accidentelles
  • La formation du personnel portuaire à la gestion environnementale
  • La sensibilisation des usagers du port à la gestion environnementale
Suite à cette dermarche le Port peut demander la certification GEP, le seul label national spécifique aux ports de plaisance.
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In Francia i rifiuti prodotti dalle attività nautiche possono essere classificati con differenti nomenclature : DIB, ovvero i rifiuti industriali speciali, DIS ovvero i rifiuti industriali semplici e rifiuti semplici.
La zona portuaria è la maggiore produttrice di rifiuti pericolosi per l'ambiente : per questo motivo è stata istituita l'operazione « Ports propes en France » ( Porti puliti in Francia)
Si tratta del primo programma nazionale riguardante la corretta gestione dei rifiuti delle zone portuali. Dal 1 gennaio 2010 il 75% dei porti per il diporto nautico nella regione della Provenza e delle Alpi marittime partecipano a questo programma.
« Ports propes » è un programma del tutto volontario : sono infatti i gestori dei porti che chiedono di parteciparvi, consapevoli del fatto che, una cattiva gestione di certi rifiuti può causare problemi a livello ambientale, con conseguenze negative in seguito per il loro business.               

Coloro che desiderano parteciparvi, possono consultare il sito www.ports-propres.org.
Questo programma è costituito da 5 fasi :
  • Realizzazione di uno studio ambientale
  • Funzionamento di meccanismi di trattamento di rifiuti speciali o ordinari.
  • Azioni per contrastare episodi di inquinamento accidentali.
  • Formazione sulla protezione e gestione dei rischi ambientali per il personale portuale
  • Opere di sensibilizzazione destinate agli utilizzatori dei servizi portuali.

Una volta realizzate ognuna di queste fasi, il porto può richiedere la certificazione GEP, l'attestazione nazionale che assicura come quel porto massimizzi il rispetto ambientale in ogni sua attività.



Dossier Nautica & Ambiente


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Un'imbarcazione può essere una fonte di inquinamento durante la sua vita fino al momento della rottamazione: rifiuti inquinanti e difficilmente smaltibili possono essere prodotti dalla barca stessa ma soprattutto dal complesso delle attività inerenti alla nautica da diporto.



Rifiuti prodotti dall'industrie da diporto
Vele usate
Aereosol
Rifiuti provenienti da pitture e vernici ( barattoli)
Frammenti vernice
Legno/pennelli inutilizzabili
Guanti inutilizzabili
Tessuti utilizzati per la pittura
Tubi di colla/ barattoli
Rifiuti sistema vegetativo
Resine/colle
Solventi
Olio di resina
Strumenti tecnici inutilizzabili (Depuratori)
Rifiuti prodotti dalla pratica da diporto

Materiale plastico
Acque nere/sentina
Oli rifiuti oleosi, residui oleosi di macchina
Triturati di carta,vetro,di metallo, di stracci
Prodotti cartacei, stracci,metalli,bottiglie;
Rifiuti alimentari


Rifiuti speciali pericolosi
Oli minerali esausti
Batterie al piombo
Filtri
Una bottiglia di vetro buttata in mare ha un tempo di degrado quasi indeterminato: per altri materiali come plastica, polistirolo e alluminio parliamo di tempi di degrado che variano dai 1000 ai 500 anni. Per una busta di plastica sono necessari 20 anni e per un mozzicone di sigaretta, 5.
Buttare un sacchetto in mare, durante un giro in barca, ha conseguenze a lungo termine. Gettarlo nel cestino dei rifiuti della zona portuaria, vi prende solo un minuto.

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