Il vero motore della nautica: il turismo.


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Il bacino del Mediterraneo è una delle prime zone turistiche al mondo.
Più di 275 milioni di arrivi all'anno: più del 30% del mercato mondiale del turismo si trova nel Mediterraneo, di cui il 50% nelle zone costiere.
Secondo l'osservatorio Plan Bleu situato a Sophia Antipolis, nel 2025 gli arrivi saranno circa 400 milioni.
L'afflusso non è inoltre ugualmente ripartito: fra le destinazioni di maggiore ricezione troviamo l'Italia e la Francia.
Quale il ruolo della nautica da diporto italiana e francese nella crescita progressiva del turismo?
La presenza delle strutture portuali assume un'importanza significativa, perchè oltre ad accogliere direttamente i praticanti della nautica di altri paesi, rappresentano allo stesso tempo un'attrazione grazie anche agli eventi organizzati dagli stessi.
La costruzione di un porto permette di avere una configurazione urbanistica differente che stimola inoltre la costituzione di attività attinenti alla nautica nei pressi della zona portuale.

Nell'avvenire i porti turistici saranno coinvolti nella contribuzione di molteplici sfide, come rafforzare i numeri dei turismo marittimo, ovvero sia di coloro che trascorrono una o più notti nella struttura portuale sia della popolazione locale che fa uso dei servizi portuali, garantire servizi di intrattenimento a coloro che visitano le attrazioni nelle strutture portuali.
Il grafico riportato testimonia come a causa della carenza legislativa in materia di porti turistici, l'Italia sé meno competitiva rispetto ad altri stati, a livello di strutture portuali, nonostante la crescente domanda di posti-barca espressa dai diportisti nautici. Lo stato non ha fornito probabilmente gli strumenti finanziari per sostenere la costruzione di ulteriori porti: il grafico dimostra come la densità di porti sia più alta in Francia, 15 chilometri in media di distanza fra ogni porto , rispetto all'Italia, con 32 chilometri.
A questo proposito, la zona della Costa Azzurra potrà finalmente prendere una boccata d'aria dalle incessanti richieste di posti barca, grazie alla costruzione del porto 'più ecologico' d' Europa a Ventimiglia. Chiamato Cala del Forte, questo porto ospiterà 300 posti barca, da 8,5 a 45 metri di lunghezza oltre che 44 appartamenti, 13 mila metri quadri di posteggi, 15 mila di verde pubblico, negozi, bar, ristoranti e locali comunali. Un'occasione per riqualificare la zona, creando aree pedonali, favorendo la viabilità e favorendo l'installazione di immobili di alta gamma dotati di vista mare. La struttura sarà attiva entro la prossima estate.
In Francia invece non sono ancora iniziati i lavori ma sono state accolte con favore due candidature: quelle per il nuovo porto di Saint-Jean-Cap-Ferrat e per il porto a secco di Beaulieu-sur-Mer. Entrambi hanno ricevuto l'approvazione del Ministero dell'Ecologia.
Il primo permetterà la creazione di 60 posti barca e di aumentare la dimensione di 30 posti già esistenti: il secondo progetto è parte di uno studio che mira a riorganizzare la zona portuale della città. In questo studio una delle proposte riguarda la realizzaizone di un porto a secco interrato che permetterà la salvaguardia dell'acqua dall'inquinamento.
L'inquinamento delle acque nei porti turistici infatti deriva dal rilascio in mare di reflui provenienti dai servizi igienici sulle imbarcazioni (acque nere) e dalle acque di lavaggio ( acque grigie).
Lo sviluppo sostenibile è il nuovo obiettivo della nautica italiana e francese: la ricerca di soluzioni 'ecologiche' è applicata sia nelle riorganizzazioni degli spazi portuali sia nella costruzione delle unità da diporto.

Ma sarà possibile migliorare la situazione di inquinamento o ci troviamo di fronte a una situazione irreversibile di inquinamento delle zone portuali?

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